martedì 28 settembre 2010

Un altro nipotino ( o nipotina?) in arrivo...:)

A febbraio nascerà, se Dio vuole, il bimbo di Giulia e Samuele, miei carissimi nipoti. Allora sto facendo un po' di prove per ricamare qualche lenzuolino per il .... cucciolo. E quindi, per un cucciolo, il soggetto possono essere dei cuccioli, no? Così ho scaricato da internet qualche piccolo dalmata dei 101 disneyani per provare a vedere come venivano, che tessuto poteva andar bene, quale filato, quale punto fosse il più adatto.
e questo è il risultato:


lino Sotema 450, filo mouliné ad un capo, punt'erba, punto pieno ( per gli occhi, naso e qualche macchiolina) e punto nodini per le macchioline minute...)

martedì 21 settembre 2010

W gli sposi!.../2

Domenica 19/09 si sono sposati Loredana e Mattia .-). Anche per loro avevo ricamato il cuscinello per le fedi ed è il secondo tra quelli che avevo pubblicato in questo post http://ricamoealtro.blogspot.com/2010/07/cuscinelli.html .
Questa è Lory, figlia di Annarella, mia carissima amica.

... e questo è un primo piano di lei che sta per entrare in chiesa dove Mattia l'aspetta sulla soglia.

... molto graziosa, vero?
È giunta in chiesa con un calessino, accompagnata da sua madre:

eccole che si asciugano qualche lacrima di commozione.

Dopo la cerimonia, sempre in calesse, gli sposi accompagnati dagli amici e dai parenti si sono recati a casa loro:

dove prima di entrare, si sono inginocchiati per ricevere 'sa gratzia'. A questo proposito, dato l'interesse suscitato da questa tradizione presso alcune amiche, ho pensato di inserire un piccolo video (1 minuto) che mostra la madre e la nonna dello sposo mentre fanno questa piccola cerimonia: la nonna (96 anni!) che porge loro un bicchiere d'acqua e che, dopo che hanno bevuto, butta via il resto e la madre che li benedice e che poi butta il piatto per terra perchè si rompa come augurio di prosperità.

sabato 18 settembre 2010

Tendina

ho appena terminato una tendina per il bagno della casa di mia cognata. Il tessuto è di lino, di un colore rosa tenue. A dire il vero non è proprio terminata: io ho fatto la mia parte, cioè il ricamo, adesso resta il cucito e quello è lavoro per mia cognata. E' piuttosto semplice: l'orlo è fatto con lo sfilato che già conoscete (quello della croce, per intenderci) ma con una leggera variazione. Infatti la separazione dei fili della parte intrecciata centrale è sfalsata rispetto a quella del punto a giorno. Ai due angoli, a mo' di decorazione, ci sono quattro pippiolini a punto vapore.

Le foto non sono granchè perchè sono fatte col cellulare.
Ai due angoli inferiori, in posizione simmetrica,  ho ricamato un mazzolino con punti semplici semplici: il cuore del fiore aperto ed i petali del bocciolo sono realizzati con il mio punto catenella ed un po' di nodini, il petalo centrale del bocciolo è a punto rodi, mentre tutto il resto è a punto erba.

... dimenticavo: il mazzolino l'ho disegnato io :-)!

eccola nella sua sistemazione definitiva.

venerdì 17 settembre 2010

W gli sposi!

L'11 settembre scorso la mia nipote-figlioccia  Manuela (quella per cui avevo ricamato il cuscinello che vedete anche in alto come logo del mio blog  e che potete vedere qui: http://ricamoealtro.blogspot.com/2010/07/cuscinelli.html ) si è sposata con Andrea. Questa data che al mondo ricorda fatti drammatici, ricorderà a tutti noi un giorno felice. Io sono la sua madrina e sua zia e perciò il mio giudizio è di parte, però devo riconoscere che la sposa era (ed è) molto bella.

Qui è con sua madre, poco prima di uscire di casa (nello sfondo si vede mia madre 88 anni!):

All'uscita di casa trova lo sposo che le porge il bouquet:

... eccolo in dettaglio:


Infine eccoli qui al ritorno dalla chiesa dopo la cerimonia nuziale mentre ricevono 'sa gratzia', cioè la benedizione da parte delle rispettive madri:

... sembrano tutti piuttosto preoccupati per la sorte del piatto!
Questa de 'sa gratzia' è da noi un'usanza antica. Al ritorno dalla chiesa gli sposi sostano a casa della sposa dove vengono accolti dalla madre .Prima di entrare però devono inginocchiarsi sulla soglia di casa dove ricevono la benedizione: la madre offre loro dell'acqua da bere in un bicchiere col quale in precedenza ha tracciato sul loro capo un segno di croce, quindi, dopo che gli sposi hanno bevuto, butta l'acqua rimasta, segno che nessun'altro deve berne. Successivamente la madre prende un piatto nel quale sono stati posti, come augurio di buona fortuna, del grano, riso, sale, confetti o caramelle, monetine, fiori; poi prende nel pugno un po' del contenuto del piatto e lo sparge sul capo degli sposi tracciando un altro segno di croce. Alla fine, dopo aver gettato il resto sugli invitati, butta il piatto a terra, come augurio di prosperità. Viene considerato un segno di malaugurio il fatto che il piatto non si rompa. Quello di mia nipote, per sua fortuna, è andato in mille pezzi, questo spiega il loro sguardo allarmato!




lunedì 13 settembre 2010

Su puntu vanu

Questo è un punto di ricamo molto diffuso in Sardegna dove, a seconda delle zone, prende nomi diversi. Nella parte meridionale dell'isola, che è quella in cui io abito, si chiama così: puntu vanu.
Viene utilizzato soprattutto per le camicie maschili e femminili del costume sardo tradizionale e per le gonne (fardettasa) nei punti in cui, in questi capi, è necessario  pieghettare il tessuto per ottenere poi una notevole ampiezza dello stesso. Così viene impiegato nel collo delle camicie e nelle maniche nei pressi dell'attaccatura del polsino e, nelle gonne, nel punto vita. Ad un'occhiata superficiale ricorda un po' il punto smock, con il quale molti lo confondono, ma è abbastanza diverso. Potete vedere dalle foto che mostro che, a differenza del punto smock, pur essendo il tessuto plissettato fittamente, non si vedono fili in superficie che dovrebbero creare il motivo decorativo del ricamo.

Questa è, appunto, la parte terminale della manica di una camicia femminile, poco prima del polsino, che si intravede  in basso. Il puntu vanu ha lo scopo di raccogliere con una plissettatura decorativa tutta l'ampiezza della manica.


Questo invece è un particolare della plissettatura in vita di una gonna in pesante tessuto damascato (ser' a mattasa), abbastanza antica. La plissettatura, infatti, si è un po' allentata e si intravedono i fili con cui è stata creata, ma non si vede il filo con cui è stato creato il motivo a cuore!
 I motivi decorativi che ricorrono in questo tipo di punto sono anche qui quelli tradizionali di cui ho già parlato: motivi geometrici come ad esempio dei rombi, oppure delle figurine di galletti stilizzati, come si può vedere nella foto sotto


sabato 4 settembre 2010

Ancora ricami di Teulada.

Proseguo qua il discorso iniziato qualche post fa sulla mia visita alla professoressa Quintina ed a sua sorella. Come ho detto è stata gentilissima. Lei ha scritto un opuscoletto sull'origine, le caratteristiche ed il significato simbolico dei motivi utilizzati nei ricami di Teulada: il punt'e nù, il punt'a broru ed il puntu vanu. Questi motivi sono poi diffusi un po' in tutta la Sardegna, con piccole varianti da zona a zona, e vengono riproposti non solo nel ricamo ma anche nella tessitura di tappeti ed arazzi (attività tutt'ora abbastanza fiorente), nelle ceramiche, nell'intaglio di legno per oggetti di uso quotidiano o per mobili ecc. Alcuni di questi motivi sono antichissimi, come il gallo o la pavoncella simbolo del rinnovarsi della vita (vedi il gallo nella simbologia cristiana dei primi secoli che simboleggiava la resurrezione o il mitico uccello dell'araba fenice che risorgeva dalle sue ceneri secondo la mitologia greca e fenicia).
Comunque, non voglio annoiarvi con queste 'elucubrazioni' e passo a mostrarvi ancora due foto di due diversi polsini di una camicia antica da un costume femminile, sempre di proprietà della famiglia della signora Quintina:

quando le ho viste sono rimasta senza fiato di fronte a questa ricchezza di ricami in uno spazio ridottissimo, perchè dovete sapere che le dimensioni di quei polsini sono tali che gli estremi - li ho provati sul mio polso - a malapena arrivano a toccarsi!
questi polsini sono realizzati a punt'a brodu (dal francese 'broder' = ricamare) e, nel primo, il bordo è arricchito da un pizzo finissimo all'uncinetto (forse cordonetto n° 80 o 100): questa bordura in sardo si chiama 'is pollanias'. Il secondo invece è rifinito con una spighetta ricamata e archetti in file sovrapposte a punto festone. Un lavoro incredibile!

venerdì 3 settembre 2010

È in arrivo una bimba!

Ieri sera sono andata a trovare Anna, la moglie di mio fratello, la quale, insieme alla cognata Bruna sta ultimando l'allestimento della culla di una loro nipotina che nascerà a novembre :-)))...
Ho fatto alcune foto, che vi mostro, e poi vi parlo un po' di questa culla che per me ha anche un valore affettivo.
graziosa, vero?

In realtà sotto il rivestimento la culla è realizzata con salice intrecciato. La fece mio padre tanti anni fa per mio nipote (che ora ha 37 anni!). Lui ne fece una per tutti i nipoti: era bravissimo a lavorare il salice, era un'abilità appresa da suo nonno e tramandata di padre in figlio dal ramo modenese della famiglia...
Adesso è stata rinnovata per accogliere la nuova bimba: il risultato del lavoro di Anna e Bruna è molto bello a mio parere, oltre che funzionale. Infatti sotto il volant riccio, ai lati, ci sono delle grandi tasche nascoste, per contenere piccoli oggetti di immediata necessità come ciuccio, salviettine, qualche giocattolino ecc. Il classico velo , infine, è stato sostituito, nella testata, da un bel fiocco, come potete vedere nel dettaglio sotto:


giovedì 2 settembre 2010

pani e...

Questo è un post che dedico a VIMA: Jeanine mi ha detto che qualche volta mi fa l'onore di visitare il mio blog. Non ho dimenticato la cortesia che mi ha fatto regalandomi una copia del suo libro 'Pani & fili' in cui traccia un parallelismo tra la varietà dei pani ed i motivi dei  merletti e dei ricami in Italia.
Ho già accennato all'arredamento originale e raffinato della casa della signora Quintina di Teulada. nelle foto che seguono vi mostro un oggetto particolarissimo:


... un cestinetto realizzato da un'artigiana locale...
e guardate che cosa c'era dentro:


...ve li faccio vedere ingranditi:



... si tratta di piccoli gioiellini fatti di .... pane.

Da noi si usa farli in occasione dei matrimoni o delle feste molto importanti (es.: Pasqua, festa patronale ecc.), costituiscono una variante particolarmente elaborata e decorativa di uno dei pani tipici sardi realizzato con semola di grano duro che da noi si chiama 'cocoi'. In questi ultimi tempi mi è capitato abbastanza spesso di vederli utilizzati nei matrimoni come bomboniere. Io ne conservo alcuni: mi piacciono tantissimo. Sono anch'essi - secondo me - una manifestazione dell'ingegnosità femminile, al pari di molti lavori di ricamo.
 
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