lunedì 2 novembre 2015

Centro tavola ad Hardanger

Da qualche tempo stavo 'rispolverando' l'hardanger. È una tecnica che mi è sempre piaciuta tantissimo. Molti anni fa realizzai con questo punto una tovaglia per mia madre: semplice ma di grande effetto. Devo ammettere che ebbi un grande coraggio allora: l'hardanger richiede molta precisione e se tagli il filo sbagliato son dolori! Dopo di allora non feci più nulla di impegnativo con questa tecnica, ma recentemente mi lasciai convincere ad acquistare alcuni manuali. Per l'esattezza questi 2:

 
Fu soprattutto il manuale con gli splendidi lavori di Sadako Totsuka che mi affascinò...
Avevo un pezzo di lino Assisi beige di Sotema acquistato alcuni anni fa ed ancora non utilizzato, così decisi: avrei realizzato un centro tavola ad hardanger!
Eccolo:
 

L'idea è partita dal manuale che ho menzionato prima, ma poi, come mi accade spesso, ho cominciato ad inventare, anche per adattare il lavoro alle dimensioni del tessuto che avevo...
Mentre procedevo ho pubblicato qualche foto su dei gruppi hardanger di facebook ai quali sono iscritta ed alcune amiche hanno apprezzato il mio lavoro e mi hanno chiesto lo schema od almeno il giornale da cui l'avrei tratto. Purtroppo, a parte il punto di partenza che ho preso dal manuale, per il resto ho inventato tutto e non mi arrangio a disegnare l'hardanger. Comunque, se qualcuna fosse ancora interessata allo schema potrà ricavarlo dalle foto che pubblicherò in questo post: devo dire la verità: a me non interessa affatto se qualcuno lo copia, significa che è piaciuto.
In questa foto è presente un quarto del lavoro complessivo:


e poi, di seguito, i motivi dei vari riquadri:

 
il motivo che sta all'estremità centrale di ciascun lato, con una parte del bordo;

 
il rombo centrale;



uno dei quattro rombi che gli stanno attorno;

 
il rombo che, insieme ad altri tre, costituisce gli angoli del gruppo centrale.
 
Infine i motivi in diagonale:


uno, traforato, al centro...
 
 
... ed uno 'pieno' ai due lati di esso.
 
I punti impiegati sono quelli dell'hardanger: punto piatto, punto rodi a rovescio doppio, punto rammendo per le barrette, punto spirito 'doppio', punto vapore per i picot e per gli àpici delle foglioline. Il filo che ho utilizzato è il perlato bianco n° 8 (quello in gomitolini) e per le barrette il filo da ricamo Anchor 25 bianco.

domenica 2 agosto 2015

La copertina di Tomaso.

È arrivato un nuovo nipotino per mia cognata ed è ormai diventata una tradizione che anche lui abbia la sua copertina ricamata!
Questa volta abbiamo pensato ad un tenerissimo Bambi in un prato fiorito con le sue amiche farfalline.

 
Questo è il ricamo centrale completo:


 
Il tessuto che ho utilizzato è, come al solito, il piquet bianco di cotone con piccoli rombi in rilievo, il filato è il ritorto fiorentino n° 8 e 12.
Un primo piano di Bambi con la farfallina che gli si appoggia sulla codetta...


Dai dettagli si possono desumere i punti impiegati per la realizzazione del lavoro:

 
il musetto è in gran parte realizzato a punt'erba, mentre i 'capelli' e gran parte del corpo li ho ricamati con il mio punto catenella che è quello che di solito impiego per questo genere di lavori ai quali si adatta benissimo. La punta delle orecchie, gli occhi, il nasino, la lingua, li ho ricamati con tante file vicinissime di punt'erba.
Per la farfallina in cima alla codetta sempre il mio punto catenella ed un po' di punto pieno per il corpicino ed i pallini sulle ali, mentre le antenne sono a punt'erba.
Lo stesso per l'altra farfallina:

 
 In basso tanti fiori coloratissimi.



Ovviamente io mi sono dedicata al ricamo, mentre mia cognata, da sarta provetta quale è, ha provveduto alla confezione ed alle rifiniture (il che non è una cosa da poco!) La copertina è stata foderata con del tessuto di cotone millerighe celeste ed orlato (con immensa pazienza!) da una simpatica e delicata passamaneria.
 


sabato 11 luglio 2015

Il cuscino ed il centrotavola.

In questi giorni di canicola non è consigliabile in certe ore, specie nel pomeriggio, mettere il naso fuori... la soluzione è quella di restare tappate in casa, imposte socchiuse, aria condizionata, una bella bibita fresca, un libro o, meglio ancora, un lavoretto tra le mani.... È in questo modo che sono nati i due lavori che presento.
Si tratta di un cuscino e di un centro tavola a punt'e nù, realizzati: il primo da mia sorella ed il secondo da me. Entrambi contribuiranno ad arredare la casa nuova di mia nipote in quel di Firenze.

 
Il cuscino, in tessuto di lino del tipo assisi, ad armatura regolare, presenta, come si vede dalla foto, su due lati una fascia ricamata con motivi di galletti in coppia, mentre gli altri due lati sono interessati da una serie di strisce ricamate in diagonale.
Ecco in dettaglio i motivi:

la fascia laterale con i galletti in coppia...
 
l'angolo: il punto di incontro delle due fasce...
 
Le amiche che hanno acquistato il manuale di Gioja Ralui avranno senz'altro riconosciuto il motivo che ne decora alla base le pagine dell'indice e della bibliografia.
I due lati con le decorazioni in diagonale comprendono una serie di strisce con doversi motivi:
 
in totale sei strisce diverse...
 
... e nell'angolo ancora due galletti.
 
Il tutto è incorniciato da uno zig zag. Il filato utilizzato è il ritorto fiorentino di Anchor n° 12, il colore è verde oliva (non ricordo il numero :-)!)
Abbinato al cuscino è il centro tavola, realizzato da me con lo stesso filato ma con un tessuto diverso: un lino rustico quasi certamente filato e tessuto a mano. Dico 'quasi' perché le sue misure non sono quelle standard ed è piuttosto grossolano e molto rigido, difficile da lavorare, ma mia sorella, che me l'ha fornito, non mi ha saputo spiegare come ne sia entrata in possesso.
All'inizio avevo delle perplessità sulla riuscita del lavoro su un tessuto del genere, ma mia sorella ha comunque insistito sostenendo che era questo lo stile che piaceva a sua figlia.  Alla fine però mi sono dovuta ricredere:
 
 
Le due strisce laterali comprendono diversi motivi: s'arrosa al centro, e due arenaras ai due lati con motivi di riempimento all'interno e, alle estremità, due cuori:
 
 

Al centro dei due lati lunghi, invece, tre motivi a cuore:

 
Il tutto racchiuso in una cornicetta a dentelli.

L'orlo è completato dal punto a giorno e dal punto quadro alternato con un motivetto di punto vapore negli angoli.

 
Da quest'ultima foto si può constatare quanto sia rustico il tessuto....:D!

martedì 2 giugno 2015

È in arrivo un bimbo...

Nascerà nella prima metà di agosto: un nuovo nipotino per mia sorella. Per lui ha preparato questo delizioso completo: lenzuolino e federa coordinati con la copertina per il lettino. Abbiamo lavorato in tandem io e lei: io ho ricamato la copertina e lei l'ha poi confezionata, mentre il lenzuolino e la federina sono quasi del tutto opera sua: io mi sono limitata a qualche particolare minuto come l'erba, i fiorellini e le farfalle e qualche altro piccolo particolare.
La copertina:

 
Il tessuto è un piquet di cotone beige lavorato a piccoli rombi.
Il soggetto sono gli aristogatti, i simpatici personaggi della saga disneyana: la mamma Duchessa, ed i suoi tre micini.
Ecco la famigliola al completo:

 
Le immagini sono tratte dalla rete: basta digitare 'aristogatti da colorare' in Google immagini e non c'è che l'imbarazzo della scelta. Gran parte delle figure, come si potrà vedere meglio anche nelle immagini seguenti, sono ricamate con il mio punto catenella, una variante del punto catenella tradizionale che si presta molto bene per ricami di questo tipo. La pagina in cui ne spiego l'esecuzione è di gran lunga una delle più visitate di questo mio blog ed è questa: http://ricamoealtro.blogspot.it/2010/06/il-punto-catenella-modo-mio3.html
I particolari dei musetti sono invece ricamati a punt'erba, anche le parti 'piene', come gli occhi, i nasini e le bocche. In questi casi ho ricamato il punt'erba in più file vicinissime, seguendo la curvatura naturale dell'elemento che dovevo riempire.
Ed ecco i singoli personaggi:

 
l'aristocratica Duchessa...

 
... la vezzosa Minou...

 
ed i due simpatici monelli: Matisse e Bizet.

Il filato utilizzato per il ricamo è ritorto fiorentino 12 dell'Anchor.
Tutto questo per quel che attiene al mio lavoro: poi mia sorella Nora ha provveduto alla confezione: ha foderato la copertina con un simpatico tessuto millerighe celeste con tanti orsetti,


orlando, con lo stesso tessuto anche la parte ricamata ed ha rifinito il tutto con una passamaneria a serpentina con dei ciuffetti celesti.


Il lenzuolino, in leggerissima tela di cotone, riporta nel risvolto gli stessi soggetti, gli aristogatti, ai quali si sono uniti Romeo (er mejo der Colosseo) e Scat cat il micio capo della jazz band.
Il risvolto è completato da un minutissimo àjour.


Come ho già detto il lenzuolino è opera di mia sorella, il filato utilizzato è, oltre al ritorto 12, anche il filo da ricamo 25 ed il mouliné per i dettagli più minuti.
Gran parte del lavoro è eseguito a punt'erba, mentre le  minuscole parti 'piene' sono eseguite a punto vapore, punto pieno e punto raso.
Ecco in dettaglio i tre gruppi:

 
mamma Duchessa che sorveglia i suoi cuccioli...
 

... che giocano ad inseguire una farfallina...

 
... mentre Romeo ed il suo amico Scat ballano e cantano allegramente!

Infine nella federina:

 
... un allegro micino che insegue una farfallina.

Auguri ai nonni, al papà, alla mamma ed al piccolo: qui da noi si dice: 'a du conosci mannu e bonu'!
( più o meno: 'che possiamo vederlo diventar grande e buono').



martedì 5 maggio 2015

La tovaglietta 'antica'.

Oggi voglio parlare di una tovaglietta che, come ho anticipato nel titolo del post, è 'antica'. Infatti molto probabilmente venne ricamata negli ultimi decenni dell' '800.
Appartiene ad una cara amica, Bruna, di cui ho parlato in altri post perché è bravissima in tanti lavori di bricolage. Su di lei e sui suoi bellissimi lavori avrei dovuto scrivere, la scorsa estate, un post con un ricco corredo fotografico, ma poi tutto andò a monte perché la frattura di una vertebra mi obbligò ad un lungo periodo di inattività...
Ritorno alla tovaglia e spiego come siamo risalite all'ipotetica data di produzione. Bruna la ricevette in eredità da sua madre, la quale, a sua volta, la ricevette da una sua zia che era colei che l'aveva ricamata come parte del suo corredo da sposa. Ora: dato che la zia era nata nel 1882 e che si era sposata giovanissima, come usava a quei tempi, possiamo datare la tovaglietta all'incirca nell'ultimo quinquennio del secolo XIX.


Come si può constatare dalla foto, la tovaglietta è decorata con due cornici a punt'e nù: una, larga, che corre lungo il bordo, ed una, più stretta, che costituisce il riquadro centrale.
I motivi di entrambe le fasce sono gli stessi, ma quelli del riquadro centrale sono un po' più semplici. Eccoli a confronto:


motivo denominato "carira" (=sedia) del riquadro esterno

motivo più piccolo denominato "carira" (=sedia) del riquadro centrale.
 

La stessa cosa accade per 's'arrosa' (=la rosa) l'altro motivo che, insieme a 'sa carira', forma la fascia ricamata:

motivo de "s'arrosa" nella fascia esterna.
 
Al centro di questo motivo c'è la figura de 'su caboniscu' (=il galletto). Nel riquadro centrale, per motivi di spazio 's'arrosa' è in parte interrotta ma si può comunque vedere come il motivo consti di un numero inferiore di elementi rispetto a quello della foto precedente.


Anche i quattro angoli presentano lo stesso motivo che, nella fascia centrale è semplificato: una coppia di galletti con al centro una palmetta (=sa prama) dentro una cornice di 'spronisi' (=sproni) che, nella fascia più larga, è doppia.

motivo d'angolo fascia esterna.
 

motivo d'angolo fascia interna.
 
I riquadri infine sono bordati, sia all'esterno che nella parte interna da una doppia striscia a zig zag intervallata da due motivi di foglioline (=follittasa).

 
La tovaglietta, infine, presenta nell'orlo esterno, gli archetti volanti con picot ed un sottile sfilato àjour:

ed, all'angolo 3 pendenti realizzati ad ago secondo la tecnica con cui nel passato si realizzavano i bottoni per le camicie del costume tradizionale.:
 
Un'ultima curiosità: la tovaglietta, anche secondo quanto mi ha riferito Bruna, è stata utilizzata, non è stata, cioè, uno di quegli oggetti preziosi che, una volta che li hai, li tieni chiusi nel cassetto per paura di rovinarli. Lo attestano alcuni rammendi pazienti con cui sono stato riparati alcuni punti in cui la tovaglia è stata logorata dall'uso. Eccone un esempio:






 
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